VITA E ARTE

IL MAESTRO / VITA E ARTE

Daniele Maffeis nasce a Gazzaniga (Bergamo) il 1° agosto 1901. Fin da giovane alterna studio e insegnamento: nel 1925 è già supplente di Organo Complementare al Conservatorio, e l’anno successivo ottiene la licenza superiore di pianoforte con un eccellente 9,79. Inizia così un’intensa attività didattica tra Varese e Busto Arsizio, per poi proseguire in diversi istituti milanesi. In parallelo si affaccia alla vita musicale cittadina, tra liturgie e ambienti operistici. Da questo periodo nascono le sue prime opere, tra cui Il Maestro Smania e Le tre notti di luce.

 

Daniele Maffeis ragazzino, terzo da destra verso sinistra

L’attitudine musicale si manifesta precocemente. Al Conservatorio Donizetti di Bergamo si distingue per vivacità interpretativa e rapidità di apprendimento. Frequenta con entusiasmo la vita musicale dell’istituto e incontra il prof. Alessandro Marinelli, che diventerà un riferimento importante. Sarà proprio Marinelli a presentarlo ad Agostino Donini, figura di spicco della riforma della musica sacra.

Grazie a ottime credenziali, accede al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove approfondisce pianoforte, organo e composizione. E’ allievo di Arnaldo Galliera, il cui insegnamento d’organo lo segna profondamente, e frequenta corsi con Bossi, Pozzoli e Pizzetti. Ottiene un incarico presso la Cappella del Duomo, mentre si afferma nel panorama concertistico e avvia i primi contatti con l’ambiente artistico milanese.

Nel 1936, invitato da Ascanio Andreoni, inizia a insegnare al Seminario Arcivescovile di Milano in Venegono. Qui entra in contatto con i protagonisti della Riforma Ceciliana, che promuove un ritorno a una musica sacra più sobria e aderente al testo liturgico. È in questo contesto che Maffeis inizia a comporre i suoi primi lavori religiosi, ispirandosi a figure come Donini, Perosi, Pozzoli e Chiesa.

Nel 1937 si trasferisce ad Abbiategrasso come organista e Maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Nuova. È un periodo fertile: compone la Missa Mariae Nascenti e avvia una collaborazione con don Ambrogio Palestra, da cui nasceranno le operette didattiche per gli oratori. Le sue composizioni liturgiche si affinano, e dopo la guerra scrive la Missa Regina Pacis, accolta con entusiasmo. Rimane ad Abbiategrasso per vent’anni, fino al 1957.

Con papa Roncalli

Tra gli incontri significativi dei suoi anni giovanili, Maffeis ricorda quello con don Angelo Roncalli, conosciuto nei seminari lombardi. I due si ritrovano nel 1959 a Sotto il Monte, quando Roncalli è cardinale a Venezia. In quell’occasione Maffeis gli presenta una propria composizione, ricevendo parole di stima e l’impegno a sostenerla. Poco tempo dopo, Roncalli diventerà Papa.

Nel 1950 torna al Conservatorio Donizetti come docente di organo e composizione organistica. In seguito, insegna anche canto gregoriano e armonia. Il rientro nella sua terra natale lo porta a intensificare l’attività musicale: concerti, consulenze per nuovi organi, collaborazioni con le parrocchie. Il suo contributo è riconosciuto anche dall’Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, che lo nomina Accademico nel 1960.

Negli ultimi anni continua a dividersi tra insegnamento, composizione e impegni liturgici. Compone nuove Messe, tra cui la Missa Daniel Propheta e due Messe Popolari in italiano, ispirate al rinnovamento del Concilio Vaticano II. Scrive anche per il periodico Giopì, dove riflette su musica, arte e memoria. Muore a Gazzaniga il 10 febbraio 1966, lasciando detto: “ho ancora tanta musica dentro“.

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