BIOGRAFIA
10. GLI ULTIMI IMPEGNI
Il ruolo al Conservatorio Donizetti di Bergamo non gli impedisce di continuare il
servizio a Venegono, a S. Satiro, al Beato Angelico, ad Abbiategrasso.
Non disdegna nemmeno tante richieste di esecuzioni, di accompagnamenti
liturgici, specie nelle feste patronali delle varie parrocchie, di concerti, di
direzione di cori.
Prosegue l’attività compositiva, fra cui spiccano la “Missa Daniel Propheta”
e due “Messa Popolare” in italiano, secondo i criteri del Concilio Vaticano
secondo.
Aggiunge anche l’impegno di curare una rubrica musicale sul periodico
bergamasco di tradizioni e cultura “Giopì”, rivelandosi fine e arguto scrittore
e pensatore. In questa serie di saggi, oltre a considerazioni sulla musica,
andò ripercorrendo vari momenti della sua vita e della sua attività artistica e
professionale.
Nell’ultimo articolo, parlando di una sua composizione dal titolo “L’allodola
morta” colpita dalla doppietta mentre aveva il canto in gola, sembra aver
presagito la morte che lo ha colto… “mentre ho ancora tanta musica dentro”.
È il 10 febbraio 1966, quando pronuncia queste sue ultime parole.